La sala Claterna gremita di persone è una chiara dimostrazione dell’interesse e della preoccupazione che la gente di Ozzano ha manifestato nei confronti del progetto per il “Polo-IMPIANTO – per il Recupero e Stoccaggio di Rifiuti Pericolosi e Non Pericolosi” previsto in 11 ettari di terreno all’angolo tra le vie Ca’ Fornacetta e Stradelli Guelfi. La zona è urbanisticamente definita per “Impianti produttivi isolati in territorio rurale” ma è una forzatura , poichè la destinazione di questo territorio di campagna è stata volutamente modificata fin dal 2009 per dare corso ad accordi fra privati e Comune già risalenti al 2008 e perfezionati con regolare contratto fra le parti nel 2011.
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Si tratta di un’area a ridosso del confine di tre Comuni (Ozzano dell’Emilia, S. Lazzaro di Savena e Castenaso), dove già esiste uno stabilimento Hera Ambiente, per il compostaggio dei rifiuti organici e vegetali da 25 anni (ex Agripolis – Geovis – Nuova Geovis), già oggetto di lamentele per miasmi e polveri poco graditi soprattutto nella stagione estiva e tuttora esistenti.
Lo stabilimento verrebbe ora affiancato da altri due operatori nel ciclo dei rifiuti. Uno, più interno in via Ca’ Fornacetta, per stoccaggio temporaneo e recupero di rifiuti non pericolosi derivati da demolizioni edili al fine del riutilizzo, l’altro sugli Stradelli Guelfi, proposto dalla G2 Servizi Srl di San Lazzaro, con capacità di 60.000 tonnellate di materiale all’anno, verrebbe dedicato alla raccolta, selezione e trasformazione di materiali riciclabili pericolosi e non pericolosi. Solo con questa premessa superiamo i dieci ettari complessivi di terreno agricolo occupato . E non sappiamo, allo stato attuale, come si potrebbe evolvere il progetto del Polo, considerato che i due operatori sono proprietari di una ulteriore vasta area adiacente a quella in esame. Quali dimensioni potrà assumere ?
Sia chiaro che non siamo contrari al riciclo dei rifiuti, necessità fondamentale e risorsa se correttamente gestita, ma molto raramente tali processi non producono impatti negativi sui territori.
Ne consegue che, in modo paritario, se un’azienda ha il diritto di fare il proprio interesse i cittadini devono avere uguale diritto di tutelare la propria salute e qualità di vita: l ‘interesse del singolo non può più prevalere su quello della comunità ed è quindi lecito chiedersi se quella zona sia idonea per realizzarvi un progetto del genere; noi pensiamo proprio di no. Le aree agricole necessitano di rimanere tali, e queste attività, in quanto attività a carattere industriale, debbono trovare collocazione appunto nelle aree industriali, attuando una politica di riqualificazione delle aree industriali dismesse e interrompendo, come viene auspicato da tempo, l’attuale miope azione di consumo del suolo, che non considera strategie future e si concentra solo sulle necessità del presente.
Il Comitato ha incaricato uno Studio, specializzato nella valutazione di tali progetti. La perizia redatta dal tecnico valutatore architetto Marco Stevanin della società TERRA, esperto di studi di impatto ambientale, molto conosciuto anche in ambito internazionale, ha evidenziato come nel progetto presentato siano assenti studi e valutazioni che la legge impone riguardo alla salvaguardia della salute pubblica, con particolare attenzione alle matrici ambientali aria, acqua e suolo.
La perizia giurata , depositata presso il competente Tribunale ,è già stata consegnata a Città Metropolitana , titolare fino al 31/12/2015 della procedura di Autorizzazione all’impianto e all’Ordine Provinciale dei Medici di Bologna.
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna con lettera del 30.12.2015 invita il sindaco “a considerare una moratoria con le finalità di vedere promossi studi di approfondimento relativi alle criticità rilevate dalla Società TERRA. Infatti, come potrà evincersi dalla natura della documentazione, vi sono rilievi consistenti sull’inadeguatezza della documentazione presentata, priva anche della valutazione di impatto sanitario (VIS)”.
Un documento ufficiale del Comune di Ozzano datato 14 gennaio 2016 prevede la possibilità di inserire cautele all’attività di riciclo di questo impianto, valutando l’esclusione di alcune categorie di rifiuti classificati pericolosi. Ma queste “ cautele “ a nostro parere non sono sufficienti per rendere la procedura di V.I.A Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale alla quale vengono sottoposti i progetti particolarmente impattanti. Fino a gennaio 2015 le procedure di VIA erano gestite dalla Città Metropolitana.. attualmente in corso idonea a garantire la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.
E ora ?
La scadenza , prevista al 04/01/016 , per la conclusione della procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) è di fatto superata dagli eventi. Dal 01/01/2016 l’organizzazione del Settore Ambiente di Città Metropolitana ha subito radicali trasformazioni.
Temiamo che a seguito del cambio di competenze e dei vertici vi sia il rischio che non vengano tenuti in debita considerazione tutti gli elementi e le criticità rilevate dalla perizia depositata e dalle Osservazioni presentate dal Comitato.
Con la creazione della nuova Organizzazione denominata ora “ARPA.E” con differenti autonomie, la decisione finale passa in tal modo dalla Città Metropolitana alla Regione che si dovrà esprimere in merito; non vi sono previsioni di data.
In questa “corsa – volata finale” delle Istituzioni assistiamo ad un crescendo di iniziative.
Prima fra tutte la definizione di un CONSIGLIO COMUNALE APERTO, MONOTEMATICO, che il Sindaco di Ozzano ha accettato di fare, nel rispetto dei regolamenti comunali, aperto a tutti per il 03.02.2016 alle 21,00 in Sala Claterna a Ozzano. I Gruppi all’opposizione, accogliendo le sollecitazioni del comitato, hanno fatto una richiesta comune nei termini del regolamento. I Gruppi Consiliari faranno le rispettive dichiarazioni, i cittadini possono partecipare, porre delle domande e ottenere risposte.
Il Comune di Ozzano, con lettera del 14.01.2016, esprime una serie di considerazioni ed elenca una serie di passaggi procedurali. Chiede che vengano fatte delle limitazioni alle tipologie di rifiuti, controlli durante i processi (è quindi già deciso tutto… SI DEVE FARE !) Ma i toni soft della politica, gli ampi varchi permessi dalla legislazione permetteranno poi ampiamente di aggirare le eventuali restrizioni che dovessero venire poste, e non fanno ben sperare per nulla!
Si registrano finalmente azioni anche da parte ISPRA, l’importantissimo ISTITUTO SUPERIORE PER la RICERCA AMBIENTALE che il mondo ci invidia e con il quale ricerca collaborazioni. La sede di Ozzano, compresa su di un’area di circa trenta ettari, è un laboratorio di ricerca ma è locata in fondo alla via Cà Fornacetta ! quale maggiore contrasto?
Un Polo Rifiuti Pericolosi attaccati ad una sede valutata dall’Istituto ben 12 milioni di Euro!
Secondo voi, quale futuro potrà avere una sede così importante attorniata dai rifiuti ? E’ proprietà dello Stato Italiano e quindi di tutti noi, è in questo modo che il Comune di Ozzano contribuisce al mantenimento di una eccellenza che molte realtà regionali vorrebbero ospitare nel proprio territorio e rivaluta un bene di tutti gli Ozzanesi ?
L’associazione agricola della COLDIRETTI ha avuto un incontro sull’argomento con la Città Metropolitana.
Anche da parte della Regione si registrano forme di interesse, speriamo che non sia troppo tardi. Elementi importanti oltre alle perizia tecnica presentata dal comitato, ve ne sono, e anche di importanti.
Alcune fondamentali procedure non sono state applicate nelle procedure di valutazione di impatto ambientale, le valutazioni cumulative dei tre impianti non compaiono. Infine le aree industriali debbono comprendere tutte le attività appunto industriali e le aree agricole debbono essere realmente preservate e non solo con le chiacchiere.
Una idea vecchia che continua ad essere sostenuta, un scelta sbagliata per un posto assolutamente inadatto. Nuove tecnologie ed eccellenze di lavorazioni necessitano di idee aggiornate e non compresse e assoggettate alla vecchia politica