L’esposto alla Procura della CORTE DEI CONTI, presentato dal Comitato Liberi Cittadini, per la tutela di un rilevante patrimonio nazionale, contro la prevista realizzazione del sito di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi:“Danno altissimo per un’area di 30 ettari e del laboratorio ISPRA”, ha trovato un rilevante spazio sui quotidiani: il Resto del Carlino, Il Corriere di Bologna, Repubblica Bologna e la testata online BolognaToday .
Il Comitato Liberi Cittadini ha presentato una grave situazione che si sta concretizzando nel territorio del Comune di Ozzano dell’Emilia (BO), adiacente al territorio di San Lazzaro di Savena e in prossimità di Castenaso. AMMASSI e LAVORAZIONE di RIFIUTI non hanno mai qualificato o nobilitato nulla che si trovasse nelle vicinanze, soprattutto con l’applicazione di tecnologie superate.
ISPRA è una realtà Ozzanese della quale evidentemente molti ignorano l’esistenza dato che in nessuno dei documenti prodotti per la realizzazione del progetto POLO RIFIUTI DI OZZANO viene considerata.
La bella idea di insediare un POLO RIFIUTI in un’area a vocazione agricola che rappresenta un CAPOSALDO ECOLOGICO, vista la presenza appunto di ISPRA, nasce da precedenti Amministrazioni, poi sostenuta diligentemente da quella attuale!
I cittadini però si sono dati da fare, 1.300 firme di persone arrabbiatissime sono state protocollate dopo soli 5 mesi di informazione sul territorio; ora sono molte di più e continuano a crescere giorno dopo giorno!
Lo stoccaggio di inerti vari, e la macinazione di almeno 250.000 tonnellate/anno di inerti di tutti i tipi producono polveri fini, rumori assordanti e un rilevante aumento del traffico di automezzi pesanti.
Oltre a nuvole di polvere potremmo ritrovare diverse tipologie di rifiuti “non pericolosi”, come fanghi, inchiostri, vernici e adesivi, imballaggi, rifiuti metallici, plastiche e gomme auto, vetro, carta e cartone, legno, pile e batterie provenienti dalla raccolta di rifiuti urbani e speciali; come “pericolosi”, apparecchiature contenenti clorofluorocarburi, batterie, apparecchiature elettriche, elettroniche di origine urbana e da impianti produttivi.
La creazione di questo ECOMOSTRO in area rurale, contrasta vistosamente e produce a nostro parere un rilevante danno erariale e di immagine anche a livello nazionale, per la presenza della sede dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), adiacente all’area in questione; tale sede è infatti un patrimonio pubblico di dodici milioni di Euro.
IL POLO RIFIUTI DI OZZANO non ha alcuna particolare utilità per la cittadinanza per cui la decisione univoca dell’Amministrazione Comunale di Ozzano dell’Emilia risulta inspiegabile.
Che sia per la storica presenza di Herambiente S.p.A. (ex Nuova Geovis – ex Agripolis) per il trattamento di 28.000 ton/anno di scarti ligneo cellulosici?,
Questo impianto produce polveri e miasmi insopportabili da venti anni e non dovrebbe essere una giustificazione per realizzare altri MOSTRI vicino!
L’Amministrazione ha ignorato le richieste scritte del comitato e non ha fornito risposte ai cittadini nel consiglio comunale aperto agli interventi vari, provocando un fortissimo dissenso e rabbia nella cittadinanza.